DAZN nella bufera: un’offerta promozionale per nuovi clienti scatena l’ira degli abbonati storici. Scopri cosa è successo e quali sono le reazioni.
Negli ultimi giorni, DAZN è finita di nuovo sotto i riflettori, ma non per le partite di calcio trasmesse. Al centro delle polemiche c’è una nuova offerta promozionale (che abbiamo segnalato qui) dedicata ai nuovi abbonati, che ha fatto infuriare chi è fedele alla piattaforma da anni. Se sei uno degli utenti storici, probabilmente ti sei già accorto di come questa situazione abbia fatto discutere.
Un’offerta che divide
Dal 20 al 26 gennaio 2025, DAZN ha lanciato una promozione irresistibile per chi non è ancora abbonato: 9,99 euro al mese per i primi sette mesi, rispetto al prezzo standard di 44,99 euro al mese. Un risparmio complessivo di ben 245 euro in pochi mesi. Tuttavia, c’è stato un colpo di scena che ha peggiorato le cose: la promozione è stata interrotta anticipatamente il 22 gennaio, lasciando molti nuovi clienti spiazzati e aumentando il malcontento generale.
Se da una parte l’offerta ha attirato nuovi utenti, dall’altra ha suscitato indignazione tra gli abbonati storici, che si sentono trattati come utenti di serie B. Le proteste sui social non si sono fatte attendere, con molti che hanno definito la strategia una vera e propria “presa in giro”. E come dar loro torto? Pagare fino a 44,99 euro al mese per lo stesso servizio non fa certo piacere.
Le critiche delle associazioni dei consumatori
Non sono solo gli utenti a essere sul piede di guerra. Anche l’associazione Udicon ha espresso un giudizio severo sulla politica di DAZN. Martina Donini, presidente nazionale dell’associazione, ha dichiarato che gli utenti storici vengono trattati come un problema da “spremere”, anziché come una risorsa preziosa.
Inoltre, le critiche non si limitano al costo degli abbonamenti. Molti utenti lamentano disservizi cronici della piattaforma, come blocchi durante le partite o trasmissioni interrotte. Pagare tariffe così elevate per un servizio che non sempre funziona come dovrebbe è, per usare le parole di molti abbonati, inaccettabile.
Udicon ha chiesto a DAZN di rivedere le sue strategie commerciali, puntando su maggiore trasparenza e un trattamento più equo per tutti gli utenti. Ma la domanda che ci si pone è: DAZN ascolterà davvero?
Strategie commerciali e conseguenze
La politica commerciale di DAZN negli ultimi anni è stata un saliscendi di tariffe. Inizialmente, l’idea era di attrarre molti utenti con prezzi bassi, per poi aumentare gradualmente i costi. Tuttavia, questa strategia sembra aver creato più problemi che vantaggi.
Molti utenti, ormai disillusi, preferiscono aspettare nuove promozioni prima di abbonarsi. Di conseguenza, si crea un circolo vizioso: chi è già abbonato si sente penalizzato, mentre i nuovi clienti tendono a sfruttare solo le offerte a breve termine. Questo comportamento sta riducendo la base di utenti fedeli, danneggiando non solo DAZN, ma anche l’intero sistema calcistico italiano.
Non meno importante è il confronto con Sky. In molti ritengono che la qualità del servizio DAZN non sia all’altezza del suo principale concorrente. Tra blocchi, ritardi e interruzioni, la piattaforma ha ancora molto lavoro da fare per soddisfare pienamente i propri utenti.
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La necessità di un cambiamento
Se DAZN vuole evitare un esodo di massa dei suoi abbonati storici, è indispensabile che riconsideri le proprie politiche. Fidelizzare i clienti esistenti è altrettanto importante quanto attrarne di nuovi. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di offrire sconti anche agli utenti di lunga data, dimostrando così maggiore attenzione e rispetto nei loro confronti.
Allo stesso tempo, DAZN dovrebbe investire nel miglioramento del servizio, garantendo trasmissioni fluide e senza interruzioni. Solo così potrà sperare di ricostruire la fiducia e il rapporto con la sua utenza.
E tu, cosa ne pensi?
Ora tocca a te: pensi che sia giusto che i nuovi abbonati abbiano offerte migliori rispetto ai clienti fedeli? Hai avuto esperienze simili con DAZN? Condividi la tua opinione nei commenti o sui social. La voce degli utenti potrebbe fare la differenza per portare a un cambiamento positivo.
